Nei giorni scorsi sono state pubblicate dal Ministero degli Interni del Regno Unito dei dati drammaticamente preoccupanti: nel 2010 oltre 3,6 milioni di animali sono stati utilizzati nei laboratori britannici, oltre 100.000 in più rispetto al 2009.
Nonostante le tante campagne dell'isola e a livello internazionale per fermare gli inconcludenti quanto dolorosi test sugli animali, si è verificato un allarmante aumento del 3% nello scorso anno.
Su 3.724.726 di test sono stati sottoposti a torture 3.642.517 animali, di cui 2.659.491 topi, 293.905 ratti, 3.727 cani, 2.649 scimmie, 152 gatti, 10.138 conigli e 13.586 cavie. Gli esperimenti su una specie di scimmia, la marmoset, è aumentato di uno sbalorditivo 78%.
Contraria a qualsiasi tipo di esperimento sugli animali, è rilevante dire che i test sono aumetati non tanto per la ricerca dei medicinali ad uso umano, ma per la produzione di animali geneticamente modificati e per la curiosità di ricerca.
Quasi 400, 000 animali sono stati utilizzati in esperimenti di tossicologia nel 2010, per testare sostanze chimiche, farmaci e altre sostanze utilizzando metodi come l'alimentazione forzata, l'inalazione e l'iniezione. Effetti dolorosi sugli animali usati includono vomito, convulsioni, paralisi, tremori, sanguinamento e spesso la morte.
Solo il 14% di tutti gli animali utilizzati nei test sono classificati per la ricerca in medicina umana e solo il 4% è classificato come uso veterinario. Il 35% è utilizzati per la ricerca chiamata 'curiosity driven' che non ha relazione con la prevenzione della sofferenza umana e della malattia. Un incredibile 44% degli esperimenti che coinvolgono animali sono stati allevati per essere geneticamente modificati e costretti ad una vita di dolorose mutazioni. Inoltre, gli animali uccisi per i loro organi e tessuti non sono incluse in queste statistiche ufficiali, che quindi peccano per difetto.
Sono da eliminare non solo i test sugli animali per la cosmetica, ma anche quelli per la cosidetta ricerca medicinale ad uso umano. Le favole che i vivisettori raccontano sono tanto numerose, quanto false:
- una malattia non è solo l'insieme di sintomi, ma dipende dal carattere del soggetto, dalla biologia, dalle condizioni esterne e sociali, quindi non può essere completamente replicata in un modello animale.
- ci sono differenze significative tra le persone e gli altri animali in termini di anatomia, fisiologia, metabolismo, genetica e farmacologia, quindi la malattia può progredire in modi diversi, rendendo gli "studi sugli animali" altamente discutibili sugli umani. Gli scimpanzè sono stati utilizzati nella ricerca sull'AIDS per tantissimi anni, ma non si è raggiunta la produzione di nessun vaccino efficace sugli umani, per una piccolissima differenza genetica tra le due specie.
- spesso si continua a replicare il test sull'animale per ottenere dei finanziamenti. Questo perchè la ricerca sugli animali è una forma tradizionale di esperimento da decenni e le nuove tecniche sfidano lo status quo delle lobby farmaceutiche. Anche le riviste cosidette scentifiche fanno la loro parte, perchè più si pubblicano articoli più si raggiungono premi monetari e la pubblicazione di test sugli animali è molto diffusa.
- la US Food & Drug Administration afferma che il 92% dei farmaci che hanno superato con successo i test sugli animali, hanno poi fallito nella sperimentazione umana.
- esistono già degli affidabili metodi alternativi, che se avessero anche i fondi necessari per progredire sarebbero ancora più all'avanguardia. Per esempio: la ricerca in vitro e con tecniche di coltura cellulare per la produzione di modelli di malattia basati su cellule e tessuti umani, simulazioni al computer con gli organi virtuali tridimensionali del corpo umano e dei sistemi per studiare potenziali nuovi trattamenti; studi non invasivi di ricerca sul cervello utilizzando sofisticate tecniche di imaging cerebrale; microdosaggio ultrasensibile per fornire i dati vitali del metabolismo umano in fase di sviluppo iniziale della droga.
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